
opere proposte
BIOGRAFIA
Claudio Costa nasce a Tirana il 22 giugno 1942 da genitori italiani.
Trascorre la sua infanzia a Monleone di Cicagna, in Liguria, e nel 1950 frequenta il Liceo Scientifico a Chiavari.
Nel 1961 si iscrive alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Seguendo la sua grande passione per il disegno e per la pittura inizia a frequentare la Galleria Del Grattacielo di Enzo Pagani nella cui sede di Legnano presenta le sue prime opere.
Nel 1962 vince con due disegni il premio “Diomira” e nel 1963 riceve il secondo premio al “San Fedele” di Milano.
Nel 1964 vince una borsa di studio per l’incisione indetta dal governo francese.
Si trasferisce a Parigi.
Lavora presso l’Atelier 17 di S.W. Hayter in rue Daguerre a Montparnasse dove conosce Marcel Duchamp.
Vive in passage Rauch 1 vicino alla Bastiglia.
Nel 1965 sposa Anita Zeiro e sempre a Parigi nasce la figlia Marisol.
Nel 1968 partecipa al maggio francese e realizza il libro Mai ’68 Affiches -edizioni Tchou-insieme a Alechinsky , Jorn, Bona Pieyre de Mandiargues, Cremonini-Gaudibert, Matta, Dufour-Butor,Milhaud, Ségui,Silva -Cortazar.
Le opere di questi anni, che rimandano alla Pop-Art, sono esposte con una personale alla Galleria Tonino di Campione d’Italia a cura di Eros Bellinelli.
Tornato in Italia nel 1969 si stabilisce a Rapallo.
Nella sua grande casa –atelier soggiornano spesso numerosi critici e artisti tra cui Jean-Christophe Ammann, Bernerd Venet , Robert Filiou, Mario e Marisa Merz, Wolf Vostell, Nobuo Sekine.
Sperimenta materiali non specifici in arte come grafite, amido, colla di pesce, acidi, solfato di rame, fotocopie, argilla.
Tiene la sua prima importante mostra personale “la Vela e Altro” alla Galleria Bertesca di Genova, catalogo curato da Tommaso Trini e Germano Beringheli : si apre il circuito internazionale dell’arte contemporanea, dal Concettuale all’Arte Povera a Fluxus.
Dal 1970 il suo interesse è concentrato sulla paleontologia, uno strumento affascinante di conoscenza sull’origine dell’uomo che lo porterà nel 1971 a realizzare due importanti personali:” Craneologia e altre situazioni “ alla Modern Art Agency di Lucio Amelio a Napoli e “Evolution – Involution” alla Produzentengalerie di Dieter Hacker a Berlino.
Pubblica il libro “Evoluzione- Involuzione”, testo scientifico e fondamento teorico delle sue ricerche antropologiche.
Poliedrico navigatore dell’anima, in questi anni scrive una raccolta di poesie “Amore e Disamore” che verrà pubblicata postuma.
Nel 1972 partecipa alla “8ème Biennale de Paris. Manifestation internationale des jeunes artistes” al Museo d’Arte moderna di Parigi nella sezione italiana curata da Achille Bonito Oliva.
Il 1974 è un anno denso di eventi.
Personale alla Neue Galerie – Sammlung Ludwig di Aachen a cura di Wolfgang Becker e Astrid Brock.
Partecipa a “Spurensicherung. Archaologie und Erinnerung” al Kunstverein di Amburgo curata da Gunter Metken e Uwe Schneede e alla Stadtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco con Boltanski, Bay, Brodwolf, Lang, i Poirier.
Partecipa a “Kunst bleibt Kunst: Project ’74 “ alla Kunsthalle di Colonia con Boltanski, i Poirer, Nancy Graves dove espone Il Museo dell’Uomo che verrà poi riproposto nell’ambito della mostra “La ricerca dell’identità” a cura di Gianfranco Bruno , Palazzo Reale, Milano.
Grazie all’incontro con l’esploratore-antropologo Thor Heyerdahl ed a una fitta corrispondenza con il Museo di Wellington realizza un ciclo di opere ispirate ai Maori della Nuova Zelanda.
Alla Galerie Klang di Colonia espone “Gli occhi dei Maori riflettono i colori latenti della foresta”.
In estate effettua un viaggio in Marocco alla ricerca di culture incontaminate; successivamente pubblica il libro “Due esercizi di antropologia” presentato all’omonima personale alla Galleria Nuovi Strumenti di Piero Cavellini, Brescia.
Nel 1975 lavora ad una serie di teche in legno e vetro contenenti oggetti antropologici denominato “Per un inventario delle culture”. Dice Claudio: “ la vetrina ha la facoltà di immobilizzare, il vetro blocca e fissa l’immagine, separandola dalla vita.”
Da quest’idea crea, insieme all’amico Aurelio Caminati, a Monteghirfo, sulle colline della Fontabuona in Liguria, il Museo di Antropologia Attiva dove gli oggetti della cultura contadina non essendo decontestualizzati diventano messaggi culturali ,”un tranquillo caos scandisce trascorse stagioni.”
Partecipa a “documenta 6”, Kassel , presentando “Antropologia riseppellita” nel 1977.
Matura l’idea di “work in regress” contrapposto a “work in progress” di Joyce.
Inizia a interessarsi all’alchimia, un fenomeno molto vicino all’origine delle cose che ci riporta al magico, al mito, al rito.
Personale “Materiale e Metaforico” Galleria Valsecchi, Milano.
Varie mostre si susseguono, tra le quali, nel 1978 “Conoscete la magia del verde?” alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Portofino e “La creazione volgeva alla fine” curata da Giorgio Cortenova , Unimedia,Genova.
Installa la grande scultura “Il vulcano addormentato” al Museo Vostell, Malpartida de Càceres, Spagna.
Nel 1979 presenzia in “Het Mensbeeld in de Europese Kunst na 1945” alla Fundatie Kunsthuis, Amsterdam.
Nel 1981 “Mythos und Ritual in der Kunst der 70er Jahre” a cura di Erika Billeter alla Kunsthaus di Zurigo, poi al Kunstverein di Amburgo con, tra gli altri, Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Nikolaus Lang, Dennis Oppenheim e i Poirer.
Questi anni lo vedono partecipe a numerose personali.
La sua ricerca alchemica culmina con “Diva bottiglia (per un museo dell’alchimia)” che espone nel 1986 alla Biennale di Venezia, sezione “Arte e Alchimia” curata da Arturo Schwarz.
Presenta “ Le Macchine Alchemiche” alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Forti, Verona, a cura di Cortenova.
Una citazione particolare per le molteplici performances di Costa: “Controprocesso” Monteghirfo 1975 , “Il miele dell’ape d’oro” 1977 , “Case di fango”1978, “I conigli amano Claudio e altri racconti” 1979, “Case di ruggine”1990, “Il nostro avo ci onorò col dono del nero perfetto” 1994, “Arcimboldo evocato”1994 .
Dalla metà degli anni ’80 lavora in un grande atelier a Genova Quarto nell’ex- ospedale psichiatrico dove le sue ricerche non gli impediscono di interagire con i degenti come arte-terapeuta. La sua intuizione lo porta a fondare nel 1988 l’Istituto per le Materie e Forme Inconsapevoli che diventerà il Museo Attivo delle Forme Inconsapevoli, uno spazio in cui le opere degli artisti professionali e quelle dei pazienti non hanno barriere.
Nel 1989 pubblica da Nuovi Strumenti , Brescia , “Claudio Costa o dell’assedio instancabile del fare” con un testo di Flaminio Gualdoni.
Invitato da Claudio Spadoni si reca in Kenya, a Malindi, per eseguire la scultura “Albero della cuccagna” all’African dream Village di Giulio Bargellini.
Nel 1990 “Prehistoire et Anthropologie”, Galerie 1990-2000, Parigi ; “Ex hora pre historia”,Galleria Il Cenacolo, Trento a cura di Danilo Eccher ; invitato da Bonito Oliva a “Ubi Fluxus, ibi motus” XLIV Biennale di Venezia.
Varie mostre si susseguono fino ad arrivare ad “Europa Africa versus”, 1994, Galleria Valsecchi, Milano nella quale espone, tra le altre opere, “Ontologia antologica” un grande mobile in legno marmorizzato i cui cassetti contengono la parte in ombra dell’artista. Può essere definito Museo dell’Inconscio.
Nel 1992 partecipa alla Biennale di Dakar, Senegal.
Torna svariate volte in Africa.
Fortemente sensibilizzato da questa cultura primitiva, scopre che il profilo del cranio dell’Homo Erectus corrisponde perfettamente al perimetro dell’Africa settentrionale : nasce l’idea, mai realizzata, di fondare un museo in ogni paese raggiunto da tale profilo così da delinearne simbolicamente la figura. Museo Infinito delle possibilità e delle comunicazioni tra europei ed africani. E’ il “Progetto Skull-Brain Museum – Africa ‘95”.
Una serie di lavori raffiguranti la carta geografica dell’Africa esprime questo concetto.
Cranio-cervello sempre presenti e ricorrenti nelle ricerche di Costa, dalle prime “Mappe craniche” a “Credo di essere incinto del mio cervello”, da “Cervello acido” a “Calotta cranica Calotta polare”, da “Craneologia e altre situazioni” ai lavori sul “Cuore e cervello”.
Quasi come il simbolo alchemico dell’Oroboro la sua vita si conclude precocemente il triste 2 luglio 1995. Aneurisma cerebrale. “The head that exploded” 1970.
Biografia a cura di Marisol Costa
CRITICA
…Acqua / miele / cera / vetro / argilla / terracotta / bronzo / legno / ottone / farina / paglia / pomice / zafferano / ruggine / corteccia / semi / palma / fumo / ossa / gusci di testuggine / oro in foglia / piombo / tubazioni in ghisa / spago / bicchiere / bussola / mascella di cane / coda di pesce / calchi di organi umani / cervello in cera / cranio umano / cranio di Zinjanthropus ricostruito / bucranio / favi di api / favo di calabroni / isolatore elettrico / feticcio africano / fotografie / fotocopie / disegni / macchina per elettroshock / zaino militare / maschere in cera / treppiedi in legno / occhiali da sci / cellette d’alveare ricostruite / Veneri steatopigie in bronzo e in terracotta / bacheche in vetro/zappa / chele di granchio / oggetto per tagliere i capelli / oggetto per tosare le pecore.
Ecco la Tavola degli elementi e degli oggetti, il Vocabolario con cui l’artista genovese costruisce le opere che compongono questa mostra “Le case dell’essere” nella Casa di Giorgione, una serie estremamente varia ed eterogenea che ci riporta alla memoria la ricchezza barocca della Wunderkammer, la sua aura misteriosa ed esotica.
Assieme a reperti della civiltà contadina e primitiva troviamo immagini della classicità.
Elementi dei tre regni della natura, minerale, vegetale, animale si accompagnano ai prodotti del lavoro umano ed animale.
Tracce della vita si alternano a segni della morte.
Macchine per la terapia psichiatrica si accompagnano con feticci rituali. Storia dell’arte occidentale e dell’arte africana coesistono.
Le tecniche tradizionali del disegno e della pittura si assemblano alle moderne tecnologie della fotografia e della fotocopia, come d’altra parte materiali arcaici, terracotta e legno, con materiali industriali, quali le materie plastiche. Non c’è però in Costa un’intenzione di decontestualizzazione, non c’è la ricerca dell’effetto di Unheimlicheit, dello spaesamento.
Per l’artista niente può ridursi a qualcosa come un semplice oggetto che ci sta davanti attendendo il nostro conferimento di senso, mentre invece tutto è provvisto di un’anima, di una sorta di mana che evoca a partire da se stesso la sua carica significativa.
Come la brocca heideggeriana non è anzitutto un recipiente (così ci assicura la scienza che è certo cogente nell’ambito degli oggetti), ma l’offerta del versare in cui permangono Cielo e Terra, Divini e Mortali, in tal modo ogni cosa a suo modo costituisce questa Quadratura, è una trama di significati in cui dimora l’essenza di un mondo. Ogni opera si identifica allora nell’illuminare nelle cose queste trame, il loro essere evento di un mondo di cui custodiscono in qualche maniera il senso.
Dimore di un mondo le cose, le opere a loro volta lo sono alla seconda potenza, col profilo più ricco e più incisivo della forma.
La pratica dechirichiana e duchampiana del detournement viene sostituita da un’operazione di natura archeologica che mira a reintegrare gli oggetti nella loro vera sostanza , che è antropologica ma non soggettiva, seguendo le tracce che ancora conservano, o da un’operazione mitopoetica che ne evidenzia le virtualità simboliche.
In realtà tutto ciò che appare immobile è invece sempre in movimento, ogni cosa è carica di eventualità e partecipa al flusso universale, come icasticamente attestano le sentenze di Eraclito.
Quindi l’arte, nella fissità delle sue forme, non può non inglobare il movimento, non può non esprimere questo paradosso dell’unità di moto e quiete.
Si può dire che in tutte le installazioni di Costa siano presenti degli elementi che al divenire, al flusso e alla trasformazione fanno riferimento.
E non solo come semplice estensione di un fenomeno fisico, come succedeva in certi esiti dell’Arte Povera. Il Divenire è sia fenomeno fisico che principio metafisico, arcké.
È l’eterno transito fra vita e morte , è inarrestabile ciclo di generazione e corruzione in cui Dioniso subisce la morte e rinasce (“Lo smembramento di Dioniso”), è la primordiale ed inesauribile fertilità che si moltiplica (“La nascita della Venere delle api”).
Leit motif dell’intero ciclo di opere “Le case dell’essere” è però l’insetto primordiale, l’Ape, la sua incessante opera di trasformazione, la sua alchimia, il suo aureo colore e i suoi aurei prodotti.
Le api, la cera e il miele erano la chiave di volta anche della mostra “II Miele dell’Ape d’Oro” del ’77.
Con più ricchezza viene oggi riproposto lo stesso tema, nel quale non è arduo vedere la metafora dell’Opus alchemico.
L’Alchimia ha svolto nel lavoro di Costa un ruolo fondamentale come l’analogo di un percorso salvifico e rigenerante.
Gli alchimisti istituivano un parallelo fra la Grande Opera e le tappe della formazione di un essere umano, l’accoppiamento, il concepimento, la gravidanza, il parto e, infine, il nutrimento speciale necessario al bambino.
Costa utilizza l’approccio alchemico per metabolizzare le sue esperienze e per costituire “procedure di salvezza” per il suo stesso io.
Ma il lavoro dell’Ape, dell’Alchimista, dell’Artista significano in più l’alternativa all’Homo faber, alla Tecnica moderna, un’alternativa che porta a collaborare con le leggi della materia piuttosto che ad infrangerle.
In conclusione, se gli alchimisti volevano percorrere la strada della reintegrazione del reale alla gloriosa condizione primordiale, Costa vuole dirigersi verso quella “stanza antica”, allargata a dismisura eppure affollata di cose, zeppa di sentire eppure solitaria, in cui tutto è netto eppure sfuma di continuo, in cui fra vita e morte non c’è distinzione, in quella dimensione ritrovata in Africa e a cui continuamente allude.
Castelfranco Veneto, Gennaio ’93
Tiziano Santi
[Dal catalogo “Claudio Costa-Le Case dell’Essere”, De Ferrari Editore]
Arte antropologica? Se ce n’è una, Costa ne è certo il promotore in senso assoluto. Prima che i francesi si rivolgessero a quelle piste, prima che i Poirier rivisitassero la casa di Nerone; quando ancora gli artisti degli States non avevano modellato il fango, come Simonds, sul proprio corpo; quando l’antropologia era ancora, soprattutto, “il crudo e il cotto” la foresta e il corso d’acqua, la boscaglia e la falce. Prima che fosse metafora e il suo racconto…
Giorgio Cortenova
[Dal catalogo “Africa” di Claudio Costa, A.P. editore, 1991]
esposizioni
PERSONALI
- 1968 Claudio Costa | Galleria Tonino, Campione d’Italia, Svizzera
- 1969 La Vela e altro | Galleria La Bertesca, Genova
- 1970 Craneologie e altre situazioni | Galleria Modulo, Milano
- 1971 Craneologie e altre situazioni | Modern Art Agency, Napoli
Il cervello sul muro | Galleria Ferrari, Verona
Cross-Crosses | Galleria Barozzi, Venezia
Evolution | Involution -Produzenten Galerie, Berlino, Germania
1972 Sull’Evoluzione | Galleria La Bertesca, Milano
Scala Evolutiva | Galleria Duemila, Bologna
I colori della pelle umana | Galleria del Leone, Venezia - 1973 I colori della pelle umana | Galleria La Bertesca, Genova
- 1974 Uber die Evolution | Neue Galerie, Aachen, Germania
Im Umgang mit Gehirn und Vorgeschichte des Menschen. Arbeiten 1970-74 | Neue Galerie-Sammlung Ludwig , Aachen, Germania
Gli occhi dei Maori riflettono i colori latenti della foresta | Galerie Klang , Colonia, Germania
Situazione antropologica o Due Esercizi di antropologia -Galleria Nuovi Strumenti, Brescia - 1975 Noi, i primitivi | Galleria Bosser, Torino
Per un inventario delle culture | Galleria Massimo Valsecchi, Milano
Fondazione di un “Museo di antropologia attiva” | Monteghirfo, Genova - 1976 Dieci spazi umani racchiusi in una teca | Galleria Arteverso, Genova
L’oggetto culturale antico nel sistema degli oggetti | Galleria Civica, Modena - 1977 Il miele dell’ape d’oro | Galleriaforma, Genova
Credete che i corvi di Vincent siano morti? (work in regress) | Studio dell’artista, Genova - 1978 Conoscete la magia del verde? | Galleria Civica d’Arte Moderna, Portofino (Genova)
I giardini pensili di Babilonia ovvero l’ordine rovesciato del vivere | Galleria Fabjbasaglia, Bologna
Claudio Costa Ovest – Nord – Sud – Est, leggermente trasmigrando (work in regress) | Sala Comunale di Arte Contemporanea Galleria Civica, Alessandria
Il vulcano addormentato | Museo Vostell, Malpartida di Caceres, Spagna - 1979 Cocci di Coppo | Galleria Piero Cavellini, Brescia
Le case di fango | Galleria Unimedia, Genova
Maschere di vocali | Galleria Arco di Alibert, Roma
Opere Arcaiche 1972-1979 | Galleria Cenobio-Visualità, Milano
Innesti e nidi | Galleria Il luogo di Gauss, Milano
Variazioni sull’incantesimo | Galleria De Amicis, Firenze
Work in regress | Galleria Il Gabbiano, La Spezia - 1980 Trasgressioni | Studio Cesare Manzo, Pescara
Agorafobia, claustrofobia | Salone Villa Romana, Firenze - 1981 L’ineffabile circolazione dell’umano | Galleria Massimo Valsecchi, Milano
Speciale e divinatorio | Galleria Andata e Ritorno, Ginevra, Svizzera - 1982 Miti & dintorni | Galleria Rotta, Genova
Tema dichiarato, tema assente | Galleria del Cavallino, Venezia
Le farfalle della cattedrale | Galleria Unimedia, Genova
Il Museo dell’uomo | Galleria Massimo Valsecchi, Milano - 1983 Meduse e medusi | Antico Castello, Rapallo (Genova)
I veri oggetti producono esseri mirabili | Galleria Piero Cavellini, Brescia - 1984 Il fantasma dell’opera | Galleria Massimo Valsecchi, Milano
- 1985 Alatus sole abis | Galleria Unimedia, Genova
Per terra e per mare | Galleria Cristina Busi, Chiavari (Genova) - 1986 Le Macchine Alchemiche | Palazzo Forti, Verona
- 1987 Il corpo alchemico primitivo | Galleria Mercato del Sale, Milano
Dalla foresta pietrificata | Centro Culturale Villa Borzino, Busalla (Genova)
Palafitte combuste | Studio Morra, Napoli
Bronzea : gli ultimi lavori conosciuti | Galleria La Polena, Genova - 1988 Dalle memorie del mondo | Galleria La Giarina, Verona
Bronzea | Galleria Mercato del Sale, Milano - 1989 Conspiratio omnium Signatura rerum | Galleria Civica, Portofino (Genova)
- 1990 Ex hora, pre historia | Galleria Il Cenacolo, Trento
L’assedio instancabile del fare | Galleria Cavellini-Cilena, Milano
Prehistoire et Anthropologie | Galerie 1900-2000 Parigi, Francia
Per case di ruggine | Galleria Balestrini, Albisola Marina (Savona) - 1991 Segno antropologico | Galleria Fluxia Arte, Verona
AFRIca | Galleria La Giarina, Verona - 1992 Monteghirfo evocato | C.N.A. , Genova
I letti e gli oggetti | Galerie National d’Art, Dakar, Senegal
Lavori africani | Galleria Tauro Arte Centro Scultura, Torino
Concerto Barulé | Galleria Martini & Ronchetti, Genova
Claudio Costa L’acido e la cera | Linea Arte Contemporanea, Firenze
La materia del mondo come materia del fare | Galleria Raffl, Merano - 1993 Terre emerse | Galleria Soave, Alessandria ; -Artestudio B.S.T. , Milano
Le case dell’essere | Casa del Giorgione, Castelfranco Veneto (Treviso) ;
Fonderia Galleria Immart, Roma - 1994 Claudio Costa Il sonno sospeso degli angeli Lavori degli anni ’80 e ’90 | Galleria Balestrini, Albisola Marina (Savona)
Europa Africa versus | Galleria Massimo Valsecchi, Milano - 1996 Claudio Costa | Galleria La Giarina , Verona
Claudio Costa | Studio Spaggiari, Milano - 1997 Omaggio a Claudio Costa. Dall’antropologia all’alchimia | Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
- 1998 Claudio Costa | Fitzcarraldo Spazio Arte, Genova
Dalle memorie del mondo | Galleria La Giarina, Verona - 2000 L’ordine rovesciato delle cose (antologica) | Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova
- 2002 Lavori Africani ‘85/’95 | Galleria Peccolo, Livorno
Il grande mago | Galleria Art-Scarpulin, Merano - 2004 Alchimia e altre storie | Galleria Inga-Pin, Milano
- 2008 Dov’è l’alto, dov’è il basso? | Galleria Blu, Milano
- 2014 Nei materiali dell’umano | Galleria Michela Rizzo, Venezia
- 2015 L’alfabeto del cuore e della mente | Galleria Arte-Valori, Milano
- 2016 Strumenti sulle tracce dell’essere | Galleria CanepaNeri, Genova
- 2017- Claudio Costa | Galleria Cà di Frà, Milano
COLLETTIVE
- 1962 Panorama della Giovane Pittura Italiana | Ente Internazionale d’Arte e Cultura, Milano
Premio Diomira | Civica Raccolta di Stampe “A. Bertarelli”, Milano - 1963 Premio San Fedele, Milano
- 1964 L’Arte contro la mafia | Mostra Nazionale di Arti Figurative –Galleria Il Punto, Palermo
- 1969 Claudio Costa- Roberto Maini | Galleria La Bertesca, Genova
I Rassegna Biennale delle Gallerie di Tendenza Italiane | Galleria Sala Comunale di Cultura, Modena - 1970 Arte e critica | Galleria Civica , Modena
Arte e fotografia | Palazzo della Triennale, Milano
Fotografia creativa | Centro La Cappella, Trieste
First International novelty- gift fair. Qualcosa di più -I sezione (Costa, Simonetti,Tagliaferro) | Fiera Internazionale di Genova -Galleria La Bertesca, Genova - 1971 Il futuro dell’arte e l’arte del futuro | Istituto di Storia dell’Arte, Università di Genova, Genova
Internationale Fruhjahrmessen Berliner Galerien , Berlino, Germania - 1972 Comparsa | Galleria La Bertesca, Genova
Il libro come luogo di ricerca | XXXVI Esposizione Internazionale d’Arte, Venezia - 1973 Sacra | Milano; Cunardo (Varese); Crema (Cremona);Ferrara; Roma
VIII Rassegna Nazionale di Pittura Città di Varazze | Villa Cilea, Varazze (Savona)
Participio presente | Palazzo dei Diamanti, Ferrara
VIII Biennale dei Giovani Artisti | Museo di Arte Moderna, Parigi, Francia - 1974 Contemporanea Arte Aperta | Parcheggio di Villa Borghese, Roma
Spurensicherung : Archaelogie und Erinnerung | Kunstverein, Amburgo, Germania;Lenbachaus , Monaco, Germania
Projekt 74 Aspekte internationaler Kunst am Anfang der 70er Jahre | Kunsthalle, Colonia, Germania
Analisi di Projekt 74 | Kunstverein, Gottingen, Germania
Tempo e ricognizione | Galleria La Bertesca, Genova
La ricerca dell’identità | Palazzo Reale, Milano
Omaggio all’Ariosto | Galleria Civica d’Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti, Ferrara - 1975 Empirica. L’Arte tra addizione e sottrazione | Padiglione della Fiera, Rimini; Castelvecchio, Verona
IX Rassegna Nazionale di Pittura Città di Varazze | Villa Cilea, Varazze (Savona)
Mosaico 1975 | Galleria Gastaldelli, Milano - 1976 Identité – Identifications | Centre d’Arts Plastiques Contemporains, Bordeaux, Francia
Antropologia e omaggio a Lévi Strauss | Spazio Chiarini, Sestri Levante (Genova) - 1977 Pittori genovesi a Berlino | Berlino e altre città tedesche
Identité- Identifications | Palais des Beaux Arts, Bruxelles, Belgio
Marta & Maria | Galleria degli Spagnoli, Firenze
Archeologia degli umani , Documenta 6 | Museo Fridericianum, Kassel, Germania
Il fecondo ritratto di Onan | Galleria Unimedia, Genova - 1978 Formato lib(&)ro | Palazzo Vecchio, Firenze
Lo spazio della memoria | Galleria Blu, Milano
Arte e cinema negli anni 70 | Pinacoteca Comunale Loggetta Lombardesca, Ravenna
La creazione volgeva alla fine Antropologia come Arte delle cose | Galleria Unimedia, Genova
Metafisica del quotidiano | Galleria d’Arte Moderna, Chiesa di Santa Lucia, Bologna; Galleria Civica di Arte Moderna, Alessandria; Santuario della Madonna del Pozzo, Capurso, (Bari); Galleria Civica di Palazzo dei Diamanti, Ferrara; Casa di Via Goldoni 77, Milano; Chiesa di San Teonisto, Treviso
Biennale della Grafica | Palazzo Strozzi, Firenze - 1979 L’immagine dell’uomo nell’arte | Fondazione Europea per la Cultura, Amsterdam, Olanda
Al di là delle culture | Centro Internazionale di Brera, Milano
L’immagine dell’uomo nell’arte europea dopo il 1945 | Fundatie Kunsthuis, Amsterdam, Olanda
L’Estetico e il Selvaggio | Galleria Civica, Modena
LIS ’79 | Biennale Internazionale del Disegno, Lisbona, Portogallo
Lavori in corso | Teatro del Falcone, Genova
Busta d’artista/artist’s envelope | Eggstudio, Genova
Rien ne va plus | Galleria Blu, Milano - 1980 C’era una volta | Biblioteca Civica, Saronno (Varese)
Terra & Terra | Museo della Ceramica, Palazzo Perabò Cerro-Laveno Mombello, Varese
Il fiume, la gente, la festa | Galleria Civica, Suzzara (Mantova)
Liber. Pratica Internazionale del Libro d’Artista | Verona
Il cotto e il crudo | Palazzo Comunale, Caltagirone (Catania)
Il neo di Venere | Centro Cantoni, Legnano (Milano) - 1981 Il matrimonio di Apollo | Galleria Unimedia, Genova
Lavori in corso | Galleria Civica di Arte Moderna, Bologna
Critica della critica | Galleria Civica, Bologna
La critica dell’arte | Palazzo Bosdati, Ancona
Linea della ricerca italiana ’70- 80’ | Palazzo delle Esposizioni, Roma
The soft land | Palazzo Farnese, Ortona, Svizzera
Mytos & Ritual | Kunsthaus, Zurigo, Svizzera
Deserto | Sant’Agostino, Bergamo
I materiali del linguaggio | Castello Sforzesco, Milano - 1982 Nove artisti italiani | Villa Montalvo, Campi Bisenzio (Firenze)
- 1983 Codici e Marchingegni | Vinci (Firenze)
Egregi percorsi | Teatro del Falcone, Genova
Incontrò il grande capro… | San Gimignano (Siena) - 1984 Eclettismo & contaminatio | Chiostro di Voltorre, Gavirate (Varese)
Segni paralleli | Cà Vendramin Calergi, Venezia
Scultori a Genova dal 1950 | Commenda, Genova
L’immagine italiana | Galleria Comunale, Forte dei Marmi (Lucca)
L’occhio sull’immagine Lavori su carta | C.A.L.A. Fieschi, Sestri Levante (Genova) - 1985 Museo immaginario dell’archeologia | Chateau du Bugue, Les Eyzies, Francia
L’Arte e il tempo | Palais des Beaux Arts, Bruxelles, Belgio (mostra itinerante nei musei di Ginevra, Humlebaek, Mannheim, Vienna, Villeurbanne, Londra)
Pittura in Liguria ’70- ’80 | C.A.L.A. Fieschi, Sestri Levante (Genova)
Domenica di Pentecoste | Spazio Paradigma Centro Culturale del Levante, Ex-Ospedale Psichiatrico di Quarto, Genova - 1986 Arte e Alchimia | XLII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte, Venezia
Arte Sella ’86 | Sella di Borgo Valsugana , Trento
Il Giardino d’Europa | Palazzo Medici-Riccardi, Firenze - 1987 Scultori genovesi a Ingegneria | Villa Cambiaso Giustiniani, Genova
Kraftzellen | Galerie der Kunstler, Monaco, Germania
Group Art Works | Documenta 8, Kassel, Germania
Italiana | Galleria Linea ’70, Verona - 1988 Assemblaggi | Rocca Paolina, Perugia
Arte Sella ’88 | Sella di Borgo Valsugana, Trento
Arte Bicipite | Borgo Valsugana, Trento
Borderline | Firenze
Segni per disegni | Galleria Cristina Busi, Chiavari (Genova) - 1989 Borderland | Reggio Emilia
Affinità selettive | Galleria La Loggia, Bologna
Vortasten | K . 18, Kassel, Germania
Aspre pianure, dolci vette | Museo di Sant’Agostino, Genova
XXV Biennale | Alatri (Frosinone) - 1990 Ubi Fluxus, ibi motus | XLIV Esposizione Internazionale d’Arte, Venezia
Irrituale 60° Biennale | Verona
Gli artisti e la ceramica | Albisola (Savona) - 1992 V Biennale della Ceramica d’Arte | Priamar, Savona
Arte come evocazione | Fonderia Galleria Immart, Roma (poi itinerante in diverse città italiane)
Evocare Colombo | Giardini del Presidio Socio-sanitario di Quarto, Genova
2° Biennale Internazionale delle Arti | Dakar, Senegal
Di segni di sculture | Chiostro di Sant’Andrea, Ceppaloni (Benevento)
L’art est inutile Arte d’Avanguardia 1960-1980 | Kunstverein, Bregenz, Austria - 1993 Art in nature | Sprengel Museum, Hannover, Germania
Ricognizione concettuale nel tempo | Fondazione Katinka Prini, Genova
Bright Light | Schloss Prestenech, Stoccarda, Germania
Terre d’artista | Villa Domenica, Villorba (Treviso)
La presenza della virtualità | Ex Biscottificio Falcinelli, Sarzana (La Spezia) - 1994 Sentiero d’Arte ’94 | Lizzano in Belvedere, Bologna
Paraxo ’94 | Laigueglia (Savona) ; Andora (Savona) ; Palazzo Ducale, Genova - 1995 La natura e la visione Arte nel Tigullio 1950-1985 | Palazzo Rocca, Ex-Chiesa di San Francesco, Chiavari (Genova)
Costa-Faggiano-Pisani | Galleria Arcadia Nuova, Milano
Il mito e il classico nell’arte contemporanea italiana 1960-1990 | Fortezza Firmafede, Sarzana (La Spezia)
Scultori in Liguria nel secondo ‘900 | Santa Margherita Ligure (Genova)
Presenze liguri alle Biennali di Venezia 1895-1995 | Palazzo Ducale, Genova
La casa virtuale dell’opera | Galleria Rotta, Genova - 1996 VII Biennale d’Arte Sacra | Fondazione Stauros Italiana, Museo di Arte Sacra Contemporanea su la Passione di Cristo, San Gabriele, Teramo
- 1997 Trash. Quando i rifiuti diventano arte | Palazzo delle Albere, Trento; Archivio del ‘900, Rovereto (Trento)
Arte Italiana. Ultimi quarant’anni. Materiali anomali | Galleria di Arte Moderna e Contemporanea, Bologna
Da Duchamp a Warhol. Dadaismo , dadaismi | Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Forti, Verona - 1998 Figure dell’anima. Arte irregolare in Europa | Castello Visconteo, Pavia; Palazzo Ducale, Genova
- 1999 Due opere per artista genovese 1960- 2000 | Fondazione Katinka Prini, Genova
Delle magie e dei miti. Presenze nell’arte contemporanea in Liguria | Palazzo Ducale, Genova - 2001 La geografia degli artisti | Galleria Milano, Milano
La natura, l’arte, la meraviglia | Verona; Montebelluna; Vicenza; Venezia (itinerante)
Africa nera – mito senza tempo | Circolo culturale Dakar-Merano, Merano - 2002 Utopie quotidiane – L’uomo ed i suoi sogni nell’arte dal ’60 ad oggi | PAC, Milano
- 2003 Mostra d’Arte Sacra | Oratorio San Rocco, Rivergaro (Piacenza)
La Creazione ansiosa – da Picasso a Bacon | Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Forti, Verona - 2005 Area ’70 | Studio d’arte Cannaviello, Milano
- 2006 Primo piano- parole azioni suoni immagini | Museo Pecci, Prato
- 2007 Il settimo splendore | Palazzo della Ragione, Verona
Arte italiana | Palazzo Reale, Milano
La parola nell’arte | Mart, Rovereto (Trento) - 2010 Pagine da un bestiario fantastico | Galleria Civica, Modena
- 2011 Lo spazio della memoria | Galleria Blu, Milano
Percorsi riscoperti dell’arte italiana – VAF Stiftung 1947-2010 | Mart, Rovereto, (Trento) - 2012 Addio anni ’70 Arte a Milano 1969- 1980 | Palazzo Reale, Milano
Tecnica mista. Com’è fatta l’arte del ‘900 – Museo del Novecento, Milano - 2013 Il cibo nell’arte | Complesso fieristico, Sorbano del Giudice ,Lucca
Wunderkammer arte, natura, meraviglia ieri e oggi -Museo Poldi Pezzoli e Gallerie d’Italia, Milano - 2015 L’albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte | Sedi varie su tutto il territorio italiano, Claudio Costa : Museo Magi 900, Pieve di Cento (Bologna)
- 2016 Bivacco 17 | Galleria La Giarina, Verona
Materia prima | Ierimonti Gallery, New York , U.S.A.
Il resto è rumore | Galleria CanepaNeri, Milano
D’apres Duchamp | Piero Cavellini per Kanalidarte Project Gallery, Brescia
Quartoarte | Palazzo Ducale, Genova
Mediterraneo luoghi e miti Capolavori del Mart | Museo Interdisciplinare Regionale,
Messina - 2017 Solo ceramica | Galleria CanepaNeri, Milano
Festa del giardino mediterraneo | Giardini di Brescia
Memorie | Galleria L’Elefante, Treviso
45° N 09° E | Galleria CanepaNeri, Milano
Il tempo e le opere | Museo della Grafica, Palazzo Lanfranchi, Pisa - 2018 Claudio Costa e Aurelio Caminati : il caso Monteghirfo | Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova
Una grande trasformazione – Arti visive a Bergamo tra il 1977 e il 1992 | M.A.C.S. Museo d’arte e cultura sacra, Romano di Lombardia (Bergamo) - 2018- Reliefs | Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, Torino
100% Italia Cent’anni di capolavori | MEF, Biella; Vercelli; Torino
DREAM – L’arte incontra i sogni | Chiostro del Bramante, Roma
La materia trasformata | Galleria l’Elefante, Treviso