Di Giusto Walter

Di Giusto

opere proposte

biografia

nasce a Cassacco, (Udine) il 9 Novembre 1946. L’artista vive a Genova dal 1960, nel decennio successivo inizia la sua attività artistica indirizzandosi verso una ricerca che andrà dalle esperienze iperrealiste dei primi anni 70 alla elaborazione di immagini di matrice fotografica del “76,77. Fra le numerose mostre vanno ricordate la X Quadriennale di Roma e Lavori in corso alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.

Negli anni “80 elabora una pittura di paesaggi dell’interiorità e della memoria, animati da rievocazioni mitiche ed arcaiche, che lo avvicina al movimento della Pittura Colta, significative a questo proposito le sue presenze nelle mostre: Pittura Colta, Milano, La Nuova Maniera Italiana, Bari, Archeologie dell’anima, Genova, II Mito e il Classico nell’Arte Contemporanea Italiana, Sarzana e nella grande installazione Lo Sguardo di Giano al Museo Santa Monica, di Barcellona.

Nonostante le numerose sperimentazioni tecniche, l’artista si è sostanzialmente mantenuto fedele all’espressione pittorica, a cui ha affiancato anche opere scultoree, è presente con due opere nella raccolta del Museo del Parco di Portofino.

Nel 2000 espone ad Atlanta e partecipa, a “Via Crucis” al Museo di S. Agostino a Genova, nel periodo successivo a due importanti rassegne presso il Museo di Villa Croce a Genova, seguono presenze in tutte le più importanti Fiere dell’arte in Italia, da MIART a Arte Fiera First a Bologna.

Tre sue opere entrano a far parte delle collezioni del Museo delle Generazioni di Cento (Bo). seguono, Amici Pittori a Genova, L’Olivo nell’arte a Imperia, II Bosco del Mito a Migliarino (Pisa). È, con Alinari, Chia, Ceccobelli, e altri, tra gli artisti italiani ricevuti da Papa Benedetto XVI per le Tavole della Pace presentate al Santo Padre nella sala del Concistoro in Vaticano.

Più recenti: Nuovi scenari a Teglio Sondrio, Omaggio a Lucio Piccolo a Capo D’Orlando e Volti Corpi e forme dei cantieri a Villa Bombrini e al Galata Museo del Mare di Genova, Council for the Art, Ottawa, è presente alla 54° Biennale di Venezia Padiglione italia sez. Liguria e alla 1* Biennale Internazionale a Brescia.

esposizioni

Mostre personali

  • 1976 Galleria La Bertesca, Milano 1978 – Across the sea, Washington
  • 1980 Foro cultural Contreras Fonapas, Città del Messico
  • 1981 Galleria Arte 80, Panama Galleria Chase, Panama
  • 1983 Antico Castello, Rapallo
  • 1984 Artra Studio, Milano, Galleria L’idioma, Ascoli Piceno, Galleria Chisel, Genova
  • 1985 Galleria Chisel, Genova, Galleria Emicla, Gaeta, Galleria Civica Portofino
  • 1986 Galleria Artra, Milano
  • 1987 Galleria Chisel, Genova
  • 1988 Galleria Bonaparte, Milano
  • 1989 Galleria Campanile, Bari
  • 1990 Galleria Civica Portofino, Centro Arpi Arte Foggia, Duemme Spazio Cultura Genova
  • 1991 Galleria Civica Portofino
  • 1992 Galleria Arts Nouveaux, Verona
  • 1993 Arte Club II Doge, Genova
  • 1995 Eidos Immagini Contemporanee Asti, – Teatro dell’Olivo Camaiore, Galleria Artesanterasmo Milano, Libreria Adel La Spezia
  • 1996 Museo Trecastagni Catania, Fondazione Sabatelli Genova
  • 1997 Galleria Artesanterasmo Milano, Centro d’Arte Contemporanea Santa Monica, Barcellona
  • 1998 Associazione culturale Satura, Genova
  • 1999 Museo A. Martini Vado Ligure, Centro Culturale Villa Groppallo Genova
  • 2000 InterArt, Tokio
  • 2003 Grandi pitture, Turner House, Roswell Atlanta
  • 2005 Monocromi – policromi, Banca Antonveneta, Cesena, Walter Di Giusto Energia Contemporanea, Studio AS Forlì
  • 2007 Galleria II Poliedro, Genova, Galleria RoccaTre, Torino.
  • 2008 Museo Casa del Console, Calice Ligure, Imperia.
  • 2010 Chiostri di S. Caterina – Oratorio dei disciplinanti, Finale Ligure, Casa del Mare, S. Margherita Ligure.

Copyright Walter Di Giusto

critica

[…] L’artista conduce la sua continua meditazione sul senso storico e ideale dell’arte rimarginando lacerazioni apparentemente insanabili fra il tempo e lo spazio. Il dipinto nasce come citazione ma si arricchisce di reperti, ruderi, reliquie di memorie remote collocate in un paesaggio che, come ha scritto di lui Achille Bonito Oliva, “diventa specchio dell’anima romantica messa di fronte al proprio stato contemplativo”. In questa visione romantica ci sorprende la sua capacità di “inventare” immagini e situazioni perennemente in bilico, come sostiene Rossana Bossaglia, fra “toni leggendari e le pieghe intimiste, tra l’acutezza concettuale e l’abbandono lirico” come nei contrasti fra cieli di sabbia e lande desertificate, frequenti protagoniste delle tele di Di Giusto, con una vegetazione talmente vorace e vitale da avvolgere, inglobare e tingere del proprio colore frammenti di enigmatiche architetture e antiche statue arcaiche. […]

Franco Ragazzi