Fanciulli Domenico

opere proposte

biografia

Ultracinquantenne, è però molto “giovane” quanto a carriera, poiché si dedica al lavoro artistico da pochissimi anni. Oggetto delle sue ricerche è il corpo umano nudo, di preferenza femminile, guardato dappresso, con grande attenzione al dettaglio e cura ancor maggiore alla composizione, e riproposto con la tecnica antica (lenta e certosina) del pastello secco, in formati medio-grandi. Ebbene, una volta tanto, qui la figurazione non è esercizio accademico fine a se stesso, come tanti “ritratti” o “paesaggi” che si guardano solo allo specchio, ma suggerisce un percorso estetico originale, uno spessore di sguardo pregnante. L’occhio di Fanciulli – in contrasto con quel cognome così odoroso di catechismo parrocchiale – si stringe molto vicino alle carni che rappresenta, scandendone le asperità, le cicce, le pieghe, i rigonfiamenti con eccitazione tattile da scultore, e quasi facendocene sentire l’odore, ora secco ora umido. Vista, tatto, olfatto: tre sensi sono già coinvolti; e i più perversi possono immaginarsi di incorporare anche il gusto. La fascinazione della carne si esprime dunque attraverso i propri volumi sbiecamente torniti, specie la gravità pingue delle natiche, specie il mistero sontuoso dei ginocchi. Un erotismo da puro esteta, una carnalità da pornopoeta.