Picollo Giacomo

opere proposte

biografia

PICOLLO Giacomo, Genova 1905 – Ge/Sestri Ponente 1983. Pittore,incisore,ceramista. Dopo aver studiato come allievo di Federico Maragliano (1873-1952) e Santo Bertelli (1840-1892)presso l’Accademia Ligustica, perfezionò la sua formazione in seno alla Accademia di Belle Arti di Milano. Il suo esordio avvenne presso la Società di Belle Arti genovese nel 1927. Fu tra i fondatori del Gruppo d’Avanguardia e Futurismo Sintesi. A questa esperienza fece seguito una produzione di carattere differente,informata sui valori del Novecento Italiano.
Nel corso degli anni trenta espone alle Quadriennali romane,alle Biennali internazionali di Venezia,nonché ai premi Bergamo e Modena. Fu una presenza stimolante,critica,organizzativa del mondo artistico genovese degli anni cinquanta- sessanta ,contribuendo alla realizzazione e sviluppo di quel fenomeno irripetuto che fu il mondo artistico sestrese (Sestri Ponente) in detto periodo e sino agli anni settanta,che trovò , in particolare, riferimento nel circolo culturale e nello spazio espositivo “Le Prigioni”.

critica

Assumendo mille vesti diverse la pittura del Novecento ligure si concentra sul territorio, con quell’attaccamento particolare che accomuna tutti i popoli marinari: si guarda all’orizzonte conservando le radici nel cuore. Come nella poetica di Eugenio Montale, a volte è più ardua la preparazione del viaggio che il viaggio in sé e si sa che i dintorni di Genova sono sempre stati d’ispirazione per artisti e girovaghi di ogni parte del mondo. La creatività visiva di questa piccola regione non poteva essere altro che l’espressione di una ramificata rete d’incontri. Chi si esprime col segno cerca nuove vie di decostruzione, che spaziano dalla pura analisi del colore informale di Giuseppe Allosia alla stilizzazione pre-cubista dei corpi femminili di autori come Mario Borella; chi invece predilige la linea segue un tratto sottile, grafico, quasi di scrittura. In ogni caso l’individuo è posto in relazione con l’ambiente esterno. Soprattutto la donna, ripresa in schizzi, bozzetti e geometrie, sembra protagonista di un paesaggio che, rivendicando l’importanza della storia collettiva, smette di essere un insieme indistinto di oggetti e palazzi per diventare il chiaro simbolo della memoria ritrovata. È in quest’ottica che si può pescare un filo conduttore nell’incredibile varietà di stili e tecniche che provano ad addomesticare una realtà aspra, selvaggia eppure benigna. Rovesciando ancora una celebre lirica, ogni singola opera pare inserirsi a pieno titolo in un corpus, descrivendo con immediatezza ciò che siamo e cosa vogliamo, sia che si traccino allegorie letterarie universali (Luigi Maria Rigon), sia che si faccia risultare l’apertura del panorama dalla scoperta della luce, come nei quadri di Giacomo Picollo.

-Mario Napoli

esposizioni

Mostre principali personali:

Galleria Cenacolo, Genova 1933, Galleria D’arte Moderna, La Spezia 1934, Casa Dell’arte Bragaglia, Roma, 1934 Galleria Duomo, Galleria Di Milano, Galleria Grande, Milano ( Dal 1935 Al 1942), Galleria D’arte S. Andrea, Genova ( Dal 1957 Al 1966) .

Mostre principali collettive:

Biennale Di Venezia, Quadriennale Di Roma, Permanente Di Milano, Premio Di Modena, Arte Marinara Di Genova, Premio Bergamo, Azienda Di Soggiorno Di Nervi, Arti Figurative Italia ’61 Di Torino, Premio Livorno, Internazionale Delle Milades ( Francia) , Internazionale Per Il Concilio Vaticano II ( Italia) Ecc..

Premi e distinzioni:

Pensionato Artistico Brignole- Sale, Premio Scanzi, Acquisti Ufficiali Del Comune Di Genova E Della Quadriennale Di Roma, Direzione Scuola Pubblica “Arches” Di Genova, Medaglia D’oro Tiberina E Dei “500” , Premio Shell Italiana “Italia 61” pluriaccademico di merito.