Caminati Aurelio

OPERE PROPOSTE

BIOGRAFIA

Aurelio Caminati è stato un pittore italiano. Nacque a Genova il 3 maggio 1924 durante la guerra fu partigiano e da sempre impegnato politicamente tanto che una sua foto campeggiava dopo la sua morte alla Festa dell’Unità di Savona nel 2013. Inizia la sua carriera accostandosi al realismo sociale ritraendo personaggi della vita quotidiana fino a tutti gli anni 50, in seguito (all’inizio degli anni sessanta) passa a una produzione fatta di raffigurazioni di larvali e fantasmatiche presenze (di questo periodo sono il ciclo delle anime di ascendenza baconiana) successivamente, dopo avere attraversato un periodo pop (di cui fanno parte le figurazioni dei falsi ideologici rivisitazioni dei miti della storia dell’arte), si avvicina con la serie delle nazioni e bandiere degli anni 70 all’iperrealismo “fino alla simulazione della tecnica fotografica”, ritorna alla figurazione nell’ultima parte della sua vita. I suoi lavori attraversano vari generi e l’uso di diversi materiali e tecniche espressive fu infatti un bravissimo ceramista e a lui sono state dedicate molte mostre sulla sua opera ceramica come quella del 2010 che nell’ambito della settimana della cultura gli viene dedicata nella caffetteria di Palazzo Reale (Genova).

ESPOSIZIONI

Inizia la sua attività artistica nel 1949 attività che lo porterà ad esporre prima alla VII Quadriennale di Roma nel 1955 e successivamente nel 1956 alla XXVIIIEsposizione internazionale d’arte di Venezia e alla XIII Triennale di Milano del 1964 oltre ad innumerevoli altre mostre tra le quali vanno almeno ricordate quella del 1970 al salone di maggio del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, quella alla decima Biennale Internationale d’Art de Menton del 1974, quella che lo vede tra i protagonisti nel 1978 alla rassegna “Cinema d’artista e cinema sperimentale in Italia” al Centro Georges Pompidou di Parigi, quella del 1986 sulla cultura del XX secolo genovese intitolata “Genova, il Novecento”, esposizioni a Genova e Buenos Aires organizzata dalla fondazione Mario e Giorgio Labò  e dalla cassa di risparmio di Genova ed Imperia, catalogo a cura di Giuseppe Marcenaro, fa inoltre parte degli artisti invitati per la sezione genovese della Esposizione internazionale d’arte di Venezia del 150º anniversario dell’Unità d’Italia del 2011 a cura di Giuseppe Marcenaro.

La sua prima personale si tiene alla galleria del sole di Brescia nel 1954 da allora numerose sono le sue personali e le retrospettive tra cui vanno ricordate almeno la mostra presso la storica galleria Milano del 1964 a cura di Mario de Micheli, la mostra antologica al Palazzo dei Priori (Volterra) nel 1983, la mostra dove espone circa 100 opere che gli viene dedicata nei saloni di Palazzo Ducale (Genova) nel 1997 a cura di Franco Sborgi, una personale omaggio (con oltre 30 opere) che gli dedica la sua città per gli ottant’anni al palasport della fiera del mare di Genova nell’ambito della festa dell’Unità del 2004 a cura di Franco Ragazzi quella che gli viene dedicata in Irlanda nel 2007 all’Urban retreat Gallery.

” Mostre Personali “
Dal 1954 al 1989 ha esposto in Italia e all’estero in oltre 50 mostre. Tra quelle piu’ recenti si ricordano:
1990 Da “La Carne il letto” (olii 1947/50), a “La Terra il letto” (ceramiche) – Gall. Cona, Savona.
BC Holland Inc. – Chicago USA.
1991 Gall. Balestrini, testo di Luciano e Margherita Gallo Pecca – Albissola Mare.
Teatro Carlo Felice, realizzazione di due affreschi (cm 400×900) nel primo foyer  – Genova
1992 Gall. Orti Sauli,  testo di E Sborgi – Genova.
Gall. Il Leudo – Santa Margherita Ligure.
1993 “I Cavalieri della Tavola Rotonda”, Circolo degli artisti – Albissola Marina.
“Re Artù, Merlino il Mago e i Cavalieri della Tavola Rotonda”, Gall. Villa Gropallo – Genova.
1994 Gall. Arte Bersani – Finale Ligure.
1997 Da “La Berta del Barone Von Krupp implorata da Teti” (1968) a “Petrolicra in transito”(1997) (olii e tecniche miste su tela), Gall. Il Leudo – Genova
1998 “L’oro e il mito”, Spazio Caterina Gualco ,( testo di A. Caminati), Genova
” Mostre Collettive “
Dal 1949 al 1990 ha esposto in Italia e all’estero in oltre 300 mostre. Tra quelle piu’ recenti si ricordano:
1991 “La notte e il giorno”, Le Arie del tempo – Genova.
“11° Rassegna d’Arte”, Loggia dei Mercanti – Genova.
“Romanzo, biblioteca in ceramica d’arte”, Spazio d’Arte – Nuovo Aleph – Milano.
“Circolo degli Artisti di Albissola Marina”, Festa Naz. dell’Unità – Savona.
“Artisti genovesi per Paganini”, Sala Doria Palazzo De Ferrari Galliera – Genova.
1992 “Nell’anno di Piero”, Circolo Cult. Giorgio Bonelli –  Albissola Marina.
“5° Biennale della ceramica d’arte”, Fortezza del Priamar – Savona.
“Segmenti”, Gall. Orti Sauli – Genova.
1993 “Tra pittura ed architettura”, sede Ordine degli Architetti – Genova.
“Arte da arte. Omaggio di artisti liguri contemporanei ad artisti del passato”, Palazzo Lloyd Italico – Genova.
“Maestri della ceramica”, Museo M. Trucco – Albisola Capo.
“Monsieur CG veneziano” (Bicentenario Goldoniano), Circolo Cult. Giorgio Bonelli – Albissola Marina.
“Artisti per la Vita”, Palazzo Lazzarini – Pesaro.
“13° Rassegna d’Arte”, Loggia dei Mercanti – Genova.
“Segmenti”, Gall. Orti Sauli, Genova.
1995 “Memorie: cinquant’anni dopo, 1945-1995”, mostra itinerante dal 18 apr. al 28 lug. (Cremona, Bologna, Siena, Milano)
“Il mito e il classico nell’arte contemporanea italiana 1960-1990”, Fortezza Firmafede, Sarzana,
“Color aperto”, Artisti per l’ambulatorio internaz. ‘Città Aperta’, Loggia della Mercanzia – Genova.
“Presenze liguri alle Biennali di Venezia 1895-1995”, Palazzo Ducale – Genova.
1996 “Gall. Cristina Busi” – Chiavari.
“2° Rassegna d’Arte della Liguria”, Oratorio dei Disciplinanti – Final Borgo.
“Città Aperta”, Artisti per l’Ambulatorio Internazionale, atrio di Palazzo Tursi – Genova.

CRITICA

C’e un filone di poesia che corre, segreto e discreto, pei terreni del gioco culturale e nella fantasia ironica.

Il pastiche, l’allusione, la citazione incongrua, il non sense, l’assonanza puramente gratuita, compongono la sostanza preziosa di quel fragile e squisito filone: che talvolta può essere falsificato in leghe di appariscente luminosità, ma che, quando si rivela di autentica estrazione, è tra i più rari e ricercati.

Ne troverete poche vene nel terreno culturale italiano; più facile incontrarlo nel suolo inglese o tedesco, o nel «ventre» della Parigi meno turistica.

E quali cercatori, di quest’oro pallido e magico, potremmo ricordare! Da Ernst a Duchamp, da Maurice Henry a Prévert, da Allais a Jarry, la schiera di questi gentili dissacratori del Sacro Patrimonio fossilizzato, di questi eretici e ironici salvatori del Mito Poetico, forma un drappello di missionari‑pionieri che ha portato e porta intatta la face della cultura nei liberi paesi della fantasia.

E tra questi spiriti sottili e apparentemente iconoclasti (che sono poi quelli più inclini alla commozione e all’abbandono) ho potuto riconoscere, con gioia, l’amico Caminati intento a un glorioso e gioioso saccheggio, a una festa dolce-amara di amorosi inganni e mascheramenti. O smascheramenti.

Egli irride e devasta, taglieggia e scuce le trame che più ama: sa che si può e si deve sorridere, pateticamente, di ciò che e più gelosamente nostro, di ciò che ci ha nutrito e ci sostiene. Recupera cogi il messaggio più profondo e più libero di sogni e certezze, che la crosta delle convenzioni seriose ha nascosto, e che lievita invece entro le teche del Museo e della Libreria.

Ha spezzato il filo dell’apparenza logica, e divaga ed estrae e accomuna dal coacervo di una diramata conoscenza le più opposite citazioni.

Queste sparse pepite di auree immagini e di grani di sapienza popolare si ricompongono in un firmamento misteriosamente chiaro: il cielo di una esistenza davvero umana e sofferta e goduta.

Il gioco si fa sentimentale e resta limpido, cristallino nelle sue regole. Come nei ritmi della composizione dei suoi quadri, come nel luminoso e ingenuo vibrare delle sue figure colorate.

Franco Russoli, marzo 1969