OPERE PROPOSTE
Situazioni psicologiche
di Mario Pepe
La pittura di Cecilia, da tempo volta a ritrarre sottili situazioni psicologiche attraverso una riproduzione rarefatta del “reale”, allusiva alla solitudine della condizione umana, nei suoi ultimi lavori si arricchisce di situazioni più complesse con maggior consapevolezza della tematica ed efficace controllo formale. Nei suoi paesaggi, alla percezione visiva della realtà, sia quella della natura o quella artificiale della fabbrica, si sovrappongono spiazzamenti sensoriali, che rimandano alle dimensioni introspettive dei percorsi interiori. Sulla casa semi nascosta tra gli alberi, rivelata dalle indicazioni prospettiche dei verdi filari, la luce che filtra dal cielo burrascoso produce un effetto di sospensione surreale, un’atmosfera densa di silenziose attese. Questo uso della luce ricorda Magritte del ciclo L’empire des lumières, dove la luminosità mutevole ed equivoca al confine fra nuvole ed orizzonte fa apparire il mistero nel visibile e diventa mento magico e fonte di inquietudine. Così un’improbabile e desolata lampada stradale che illumina debolmente un edificio metafisico dipinto di rosso o la fissità dei tre occhi di locomotiva che avanzano nel paesaggio innevato, ci portano al limite della percezione cosciente ad incontrare emozioni fatte di mistero e di malinconia. La presenza umana, che nella maggior parte delle opere è solo suggerita, viene affrontata con delicatezza nella recentissima sperimentazione sul ritratto. Nel cimentarsi con il volto, la pittrice si avvale degli stereotipi che compaiono nelle riviste e nella pubblicità, che vengono accettati come modelli di freddezza estraniante su cui fare operazioni di recupero nel tentativo di attribuire loro un’anima ed un carattere. Le stesure di colore sono quindi semplificate e volutamente monotòne per raffreddare maggiormente le immagini, salvo improvvise sorprese di tonalità calde sugli sfondi o su alcuni particolari. La vivificazione dei personaggi avviene elaborando ed intensificando con grande efficacia la luminosità dei loro sguardi. Nella maggior parte dei casi i volti occupano lo spazio del quadro a coppie, con sfondi simili ma discontinui, quasi a sottolineare una difficoltà di dialogo, o con l’intenzione di formare specularità o sdoppiamento di caratteri, che in un’opera vengono realizzati spezzando e separando le due metà dello stesso enigmatico volto di donna.