OPERE PROPOSTE
Luciano Caviglia è nato a Genova nel 1926.
Dopo aver frequentato la scuola di disegno e affresco del prof. Massiglio negli anni ’50, è uno dei promotori del Gruppo dell’Acquasola, giovani pittori e scultori che espongono insieme e partecipano alle estemporanee nell’hinterland genovese e piemontese
Superando la difficoltà di dover conciliare lavoro e pittura, continua caparbiamente la sua ricerca studiando gli autori che più lo interessano per la denuncia del disagio sociale e del degrado urbano (specialmente Ben Shahn e poi Mario Sironi).
Nascono così, negli anni 60-70, le sue “periferie” e nel 75/77 la serie di opere dedicate all’arroganza del potere.
Costruisce e dipinge le “Sedie del Potere” che vengono esposte in una sala della Galleria II Punto di Genova nel 1977, con l’allestimento di un ambiente apposito, nuovamente esposte al Centro Buranello di Genova nel 1993 nel corso della mostra antologica (opere del 1955 al 1993) e successivamente donate al Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 G.BARGELLINI a Pieve di Cento.
Nel 1982 dipinge i Robot, uomini che sembrano avvolti da frammenti metallici, animali scarnificati, paesaggi quasi lunari.
L’incontro con gli spazi di Francis Bacon negli anni ’80, imprime una nuova svolta alla sua produzione, indirizzandolo verso la Nuova Figurazione, con grandi quadri formati da più tele quasi intercambiabili, nelle quali si svolge un racconto che può essere interrotto o proseguito all’infinito.
Negli anni ’90, dopo aver dipinto i “Labirinti”, inizia la serie delle “Dissolvenze” in cui l’immagine non più definita “si dissolve” nello spazio del quadro, quasi a significare la perdita dell’identità dell’uomo nel mondo contemporaneo. Dal 2000 in poi questo tema verrà ulteriormente sviluppato.
Con la mostra allestita a “Il Punto” dal titolo “Involucri e Simulacri” (2005) Caviglia prosegue nella sua ricerca rappresentando la graduale trasformazione dell’uomo da “simulacro” in “involucro”, cioè vuoto contenitore privo di forma definita e personalità propria.
Ancora oggi continua tale ricerca tenendo al centro della sua pittura il disagio dell’uomo in un mondo disumanizzato.
Ha esposto a Genova, Codigoro (Ferrara), Milano, Torino, Firenze e altre città d’Italia ed è stato invitato in Germania (Gera e Rudolfstaad) ricevendo ampi consensi.
Nel 1996 ha presentato una sua monografìa al Museo di Villa Croce.
Dal 1955 ad oggi ha dipinto oltre 600 opere, continuando coerentemente il suo cammino umano e pittorico senza mai venir meno alla profonda convinzione che l’uomo, pur nei dubbi e nelle debolezze, deve essere al centro del nostro mondo e che la pittura è un mezzo straordinario per comunicare.
CRITICA
Caviglia parte dalla materia per disunirla e ricomporla. Ha vissuto anni nel chiuso di una fabbrica ed ora vuole essere l’operaio capace di spogliare la forma per ricostruirla, di allungare gli spazi, poi di restringerli, disegnare le immagini per poi spezzarle.
Non è questione di informalità, è questione di affrontare a viso aperto, corpo a corpo la realtà, per arrivare a stabilire un equilibrio tra amore e ragione.
Caviglia è un artista severo che affronta la luce per conoscere i segreti delle ombre, persino nel buio. Caviglia non canta: ragiona, calcola, medita.
È impegnato in questo mondo cinico, sempre in metamorfosi di ipocrisie, a salvare l’integrità dell’uomo come della materia. I suoi occhi non si staccano dalle cose, la sua parte di poesia sta nell’intensità con cui deve riuscire a salvare l’idea anche nell’utopistica visione di colori che dal grigio salgono all’azzurro.
Nulla è schiacciante, tutto è commosso, Dipingere è una fatica tremenda, quando devi e riesci a dire l’essenziale.
(Davide Lajolo, aprile 1980)
ESPOSIZIONI
Sue opere si trovano presso: | |
Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 “G.BARGELLINI” | Cento |
Museo d’Arte Contemporanea | Genova Nervi |
Museo d’Arte Sacra di S.Maria di Castello | Genova |
Museo di Villa Croce | Genova |
Museo d’Arte | Dresda, Germania |
Museo d’Arte | Odessa, Ucraina |
Museo d’Arte | Gera, Germania |
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