“Gli artisti di oggi, con le loro installazioni così criptiche, credono di essere i protagonisti dell’arte mentre è il reale che suggerisce all’uomo cosa raffigurare; penso che molti di loro dovrebbero davvero prendersi meno sul serio!”
-Pino Tipaldo
opere proposte
biografia
Pino Tipaldo nasce in un piccolo paese del meridione, dal quale all’età di tre anni si trasferisce con la famiglia a Parigi, dove risiede “…con sufficiente serenità” fino ai tredici, momento in cui ritorna in Italia. Il cambiamento di lingua, di amici e di ambiente crea in lui non poche difficoltà. La formazione scolastica ne risulta fortemente penalizzata “…ma trovai conforto nel disegno, in quanto risultava universalmente leggibile”. Autodidatta per necessità, fatica non poco ad arrivare agli attuali livelli culturali e pittorici. La sua ricerca fu per molti anni varia ed incostante. Come riferimenti pittorici lui stesso cita, tra gli artisti del 900, Picasso e Dix.
Ama il cubismo, il futurismo e l’espressionismo. Il contrasto ideologico ed artistico esistente tra Boccioni e Dix lo affascina e stimola. “L’esaltazione vitale FuTuRiStA e l’umana disperazione dell’espressionismo fanno parte del mio contraddittorio. Credo, ad essere sinceri, che l’umanità intera non sappia se esaltarsi o disperarsi guardando al domani, vivendo il presente”.
critica
Chi indaga con occhio fazioso e sofisticato le tele di Tipaldo, non riuscirà di sicuro a raggiungerne il cuore.
Chi invece si apre con semplicità all’armonia di colori e pennello potrà cogliere la radicale spontaneità delle sue opere.
L’anima della pittura di Tipaldo è contaminata da numerose e diverse suggestioni, che come lui stesso afferma, spaziano dal Futurismo all’Espressionismo tedesco fino alla Pop art.
Sembra però, che nessuna di queste correnti sia abbracciata in toto dall’artista: egli una per una le sfiora, le richiama, ora con sottigliezza, ora con decisione, ma senza rimanerne mai determinato.
Piuttosto passeggia sul loro confine dentro un solco comune: quello che persegue una rappresentazione autentica della realtà e della società, lontana dalle sofisticazioni dell’esistenzialismo, vicina allo spettatore ed immediata alla sua comprensione.
Il valore di una artista, secondo Tipaldo, è tale quanto lo è la sua ingenuità; il suo scopo è quello di mantenere viva, giorno dopo giorno, quella scintilla di infanzia che è in lui, che lo rende capace di meravigliarsi e di amare fino in fondo il tratto, il disegno, il colore…
L’arte deve essenzialmente veicolare la realtà e lo spirito del tempo, che la anima di secolo in secolo. Per questo le contaminazioni della tecnica sono per Tipaldo vere e proprie chiavi di volta delle correnti artistiche. L’arte, pur rappresentando sempre una prospettiva individuale, non esaurisce affatto la sua esistenza in una dimensione intimista: anzi sono la società e i suoi mutamenti più concreti che costituiscono il vero humus di ogni opera.
Cosa ci mostrano allora i quadri di Tipaldo? Figure indefinite, che disegnano un uomo che coincide con l’umanità tutta; mosse da un forte dinamismo, scomposte, decentrate. Piccoli personaggi sezionati, colorati che ci colpiscono gli occhi come tanti pixel. Lo spazio in cui il pittore li colloca rappresenta sempre paesaggi urbani oppure utopici sfondi grigi: il cemento, la città, l’artefatto umano sono, secondo l’artista, gli scenari che meglio rappresentano i nostri tempi.
Quantitativamente le sue opere abbracciano il maggior numero di soggetti e mirano alla massima identificazione: ogni uomo si può riconoscere nelle sue tele. Qualitativamente la sua arte invece si focalizza nella specificità dei “tempi moderni” aprendosi anche in questo caso alla massima identificazione: ogni scenario può essere quello delle nostre vite comuni… perché, per Tipaldo, il modo migliore per essere immortali è descrivere ai posteri l’unica cosa che davvero possiamo testimoniare, cioè la realtà che ogni giorno vediamo.
E in una comune prospettiva semplicemente ritroviamo infiniti uomini, in un unica realtà.
-Satura Art Gallery
esposizioni
mostre personali
– Personale: Gioiosa Ionica – una prima personale volutamente realizzata in terra natia – 1978
– Personale: Genova Centro Culturale OKO – 1981
– Personale: Genova Centro Culturale Satura – a cura di Mario Napoli – 1999
– Personale: Genova Centro Culturale Satura – a cura di Mario Pepe – 2003
– Personale: 1° Premio Saturarte – 2005
mostre collettive
– Mostra–concorso di pittura dedicata alla resistenza – 1974 – 3° premio “Giustizia e Libertà”
– Happening a parco Lambro ( Milano ) – 1977
– Centro culturale autogestito OKO – Tre anni di esposizioni performance, ambientazione e poesia con un gruppo di pittori e poeti – 1981/1983
– Mostra collettiva: “La cometa di Halley” – Genova Porto Antico – 1986
– Collettiva: “Contaminazione” – Artisti indipendenti, seconda edizione – Centro Civico Buranello – 1997
– Collettiva: “Il dicibile e l’indicibile” – Rassegna d’arte contemporanea a cura di Aldo Gargani – 2001
– Collettiva: “Il tondo Italiano” – Mostra itinerante in Finlandia – Galleria civica, Viitasaari 200 – Musi d’arte, Saarijarvi e Lapinlahti – 2001
– Collettiva: “Narrate uomini la vostra storia” – Rassegna d’arte contemporanea a cura di Aldo Giorgio Gargani e Mario Napoli – 2002
– Collettiva: “Satura” – 1° premio Saturarte – 10° concorso nazionale d’arte contemporanea – 2005